Le Langhe e il Roero
Le Langhe e il Roero sono il sistema collinare più visitato del nord ovest italiano. Vicine a Torino, una delle capitali mondiali dell’automobile e protagonista nello sport, le colline che si estendono attorno al bacino idrografico del fiume Tanaro sono imperdibili per chi vuole scoprire i segreti della “dolce vita” all’italiana, dove clamore e confusione sono banditi per ritrovare ritmi di vita a misura d’uomo. Le Langhe sono una regione storica del Piemonte situata a cavallo delle province di Cuneo e di Asti, confinante con altre regioni storiche del Piemonte, ossia il Monferrato e il Roero e costituita da un esteso sistema collinare definito dal corso dei fiumi Tanaro, Belbo, Bormida di Millesimo e Bormida di Spigno. A giugno del 2014 i paesaggi collinari di Langhe e Roero sono entrati a far parte del patrimonio mondiale dell’Unesco. La candidatura dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte è stata accolta dal comitato permanente del Patrimonio Materiale dell’Unesco riunito a Doha, in Qatar.
Quello delle Langhe e Roero è un territorio in provincia di Cuneo a soli 70 chilometri da Torino. Un borgo, un prodotto tipico, un evento, un castello o museo da visitare, queste sono le principali attrattive che offre il territorio. Da Barolo a Barbaresco, da Alba capitale delle Langhe a Bra città barocca e patria di Slow Food, dal fascino dell’Alta Langa con una natura boschiva, i noccioleti e formaggi la cui varietà è veramente in grado di appagare ogni gusto, alla Bassa Langa con la sua eccellente vocazione vitivinicola. Il ventaglio di proposte turistiche è molto interessante: visita ai Castelli di Barolo, sede del museo del Vino il WiMu, di Grinzane Cavour, sede dell’Enoteca Regionale, dell’Asta Mondiale del Tartufo e di un ristorante stella Micheline, e altri ancora; trekking, cicloturismo; scuole di cucina per turisti come quella del Castello di Roddi; visita al nuovo Museo della Magia, per adulti e bambini, di Cherasco. Cesare Pavese non è l’unico personaggio protagonista della letteratura italiana del Novecento nato in terra di Langa, insieme a lui troviamo Beppe Fenoglio, Giovanni Arpino e Gina Lagorio. Nelle Langhe si parla un dialetto della lingua piemontese molto particolare, ricco di influssi liguri e di arcaismi: il langarolo (in piemontese langareul o langhe. Nel territorio del rispettivo Gal si contano oltre 55mila abitanti.
Grandi vini, Barolo e Barbaresco, accompagnano nelle tavole i ricchi piatti della tradizione langarola: gli innumerevoli antipasti, la tipica pasta tajarin e ravioli al “plin”, la carne cruda di fassone, i formaggi dop, i dolci a base di nocciola “Tonda Gentile di Langa” IGP, e per finire il Tuber Magnatum Pico, ovvero Tartufo Bianco d’Alba. Da non mancare anche il brasato e il bollito misto.
Un grande personaggio, Giacomo Morra, ristoratore, albergatore, commerciante di tartufi, promotore d’immagine del territorio e dei prodotti albesi, inventore di eventi, seppe intuire tutto il fascino di questo prodotto che ne poteva scaturire, le potenzialità di promozione in esso contenute per una città, Alba, per un territorio, le Langhe. È stato il primo a dare al tartufo un cognome con sentori di nobiltà: Tartufo d’Alba e la stampa inglese già nel 1933 mandava inviati per conoscere i Tartufi e descrivere ampiamente la Fiera ed un giornalista del Times scriveva nel novembre del 1933 sul suo giornale: le Langhe producono i tartufi bianchi d’Alba, i più profumati ed i più rinomati del mondo. Nel dopoguerra Giacomo Morra si inventò il regalo del tartufo più grande ad un personaggio di livello mondiale e nel 1953, quando inviò un tartufo di 2.520 grammi al presidente degli Stati Uniti Harry Truman, la notizia fece il giro del mondo.